Reclamo alla Banca: ho capito che qualcosa non va.

Quando si impone il Reclamo alla Banca? In tutte le Piccole e Medie imprese c’è una persona preposta, oltre alla proprietà, ai rapporti con gli istituti di credito. Solitamente si tratta di una figura amministrativa di fiducia che si occupa dei pagamenti, dell’archiviazione dei documenti

(Contratti, importantissimi, – estratti conto – riassunti scalari) (Documenti Bancari: come richiederli?)

e di tenere sotto controllo i costi degli strumenti finanziari che l’azienda utilizza per portare avanti il proprio business.  La maggior parte delle aziende fa massiccio ricorso, purtroppo, a finanza di breve termine: fidi di cassa, sconto o anticipo fatture ed il castelletto salvo buon fine.

Sono strumenti costosi ma non solo per il tasso che avete da contratto. Il più delle volte è il costo delle commissioni a svuotare gli affidamenti, sopravanzando anche l’ammontare degli interessi passivi in quanto ad entità.

Queste famigerate commissioni sono la Commissione di Massimo Scoperto (CMS) e la Commissione di Istruttoria Veloce (CIV), altra formula è la Messa a Disposizione Fondi (MDF) che spesso viene rinominata da ogni Banca a proprio piacimento.

Preso atto dell’andamento trimestrale dei costi bancari quali sono le contromisure? Dipende dallo stato di salute dell’azienda in questione?

A) l’imprenditore che non ha eccessivi problemi va di corsa in banca e cerca, con alterne fortune, di farsi abbassare, di poco ahimè, il tasso anche perché magari l’Euribor è calato nel periodo. Non sarà però in grado di incidere sulle commissioni. Tornerà in azienda con la consapevolezza di aver risolto poco ma almeno può pensare di essersi battuto contro un mostro a 7 teste e di aver portato a casa quanto possibile. Vedrete più avanti che non è così.

B) L’altro imprenditore non ci pensa nemmeno a disturbare la banca. Eppure sta perdendo di competitività. Vuoi per via del mercato interno asfittico, vuoi per una concorrenza estera sempre più attrezzata, sembra non avere soluzioni. Spesso con scarsità di mezzi è impossibile investire in quella innovazione, di prodotto o di processo, che potrebbe ridare un minimo di vantaggio competitivo al suo capitale. L’azienda che non attraversa un buon periodo è perciò costretta a subire? Nossignori.

RECLAMO alla Banca

è uno strumento di conciliazione previsto dai contratti che avete firmato (prendetene uno qualsiasi e controllate). Ma non deve intendersi qui come la sfuriata con il direttore di filiale o, peggio, allo sportello. Altresì è uno strumento snello, economico e potente se sapientemente utilizzato.

Come raggiungere un risultato come quello nel riquadro?

Il reclamo alla banca ha alcune regole che andiamo ad illustrare.

A) Deve essere redatto per iscritto e va indirizzato all’ufficio reclami del vostro istituto di credito.

B) Non deve contenere lamentazioni generiche o solo numericamente circostanziate.

Sviluppa tutto il suo potenziale se infarcito di riferimenti di legge e soprattutto se fa appello alla giurisprudenza corrente in materia.

Se siete preparati potete redigerlo da soli e dopo 30 giorni la banca è obbligata, da contratto, a darvi una risposta. Se questa non vi dovesse soddisfare allora si passa alla fase successiva l’ Arbitro Bancario Finanziario.

Nell’articolo arbitro-bancario-finanziario-cos’è diamo informazioni più specifiche.

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